Di Patrick Robert

Nel 2007, l’UNESCO ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità metà della città di Bordeaux, cioè 1810 ettari e 376 edifici. Ogni mese, scoprite in questo spazio un monumento emblematico della città.

Questo mese: la Cattedrale di Sant’Andrea di Patrick Robert

La Cattedrale Primaziale di Saint-André di Bordeaux, situata in place Pey-Berland, è il luogo di culto più imponente di Bordeaux. Separato dalla cattedrale, il suo campanile – la torre Pey-Berland – costituisce un belvedere di scelta, sui dintorni.

Si tratta della chiesa-cattedrale dell’arcidiocesi di Bordeaux.

La chiesa primitiva fu fondata nel III secolo. Il luogo di culto subì distruzioni durante le invasioni medievali: Visigoti alla fine del V secolo, Saraceni nel 725, invasioni normanne nell’848 e 864.

Ricostruita nel corso del XV secolo, la cattedrale fu consacrata il 1º maggio 1096 da papa Urbano II, in tour per predicare la Prima Crociata. Fu ricostruita in stile gotico angioino dall’XI al X secolo.

In questa chiesa furono celebrati due matrimoni reali: nel 1137, il matrimonio di Eleonora d’Aquitania, allora quindicenne, con il futuro Luigi VII, re dei Franchi; e nel novembre 1615, il matrimonio di Anna d’Austria, Infanta di Spagna, e di Luigi XIII, re di Francia e di Navarra.

Al tempo della Rivoluzione divenne un negozio di foraggio e subì un incendio devastante nel XIX secolo. I suoi arredi furono ricostruiti con i resti di altre chiese.

Dopo la Rivoluzione, durante la quale lo strumento del 1629 era stato distrutto, i grandi organi hanno conosciuto attraverso i secoli tentativi di ricostruzione deludenti. Infine, nel 1973, la scelta è stata fatta di uno strumento neoclassico, elaborato dal costruttore d’organi Georges Danion, con 76 giochi reali distribuiti su 4 tastiere manuali di 61 note e una guarnitura di 32 note.

Trattandosi del tesoro della cattedrale, accumulato nel corso della sua storia, questi beni sono «messi a disposizione della Nazione» e garantivano i debiti del nuovo stato rivoluzionario. Solo nel 1947 la sede episcopale recupererà un tesoro grazie ad un bordolese, salito a Parigi per diventare parroco: Barthélémy Marcadé. Per una cinquantina d’anni costituì una collezione di quadri, statue, oggetti, vesti liturgiche miniaturizzate. Tornato in patria per i suoi ultimi giorni, ne fece dono allo Stato che la presentò nella cattedrale.

Una navata unica di origine romanica, un coro gotico del XIV secolo, tre bellissimi portali, pitture murali funerarie, alabastri di Nottingham, bassorilievi, il «Cristo in Croce» del pittore fiammingo Jacob Jordaens (circa 1660-1670) E i cancelli del XVIII secolo fanno della cattedrale un testimone di mille anni di storia bordolese.

La cattedrale di Sant’Andrea è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1998 come Cammino di Santiago di Compostela.