Facciamo una passeggiata per Bordeaux: La foresta delle Landes, la foresta più grande d’Europa, una storia di uomini
di MC et J.P Tavin
Un esempio di pianificazione territoriale:
Copre quasi 1 milione di ettari, è la più grande foresta “coltivata” d’Europa. Le Landes furono per lungo tempo occupate da vaste zone paludose, antigeniche, scarsamente popolate e dedicate all’allevamento ovino. Per ripulire questi territori, prosciugarli e avviare un’industria del legname, Napoleone III obbligò i proprietari e le autorità locali a piantare pini.
Ecologia ed economia:
Oltre a ripulire il suolo drenandolo e sistemare la linea delle dune, la foresta delle Landes, la sua piantumazione, il suo mantenimento e il suo sfruttamento hanno creato un vero e proprio settore selvicolturale che, ancora oggi, è essenziale. I pini venivano inizialmente utilizzati per la costruzione navale, le ossature, ecc. ma anche per la raccolta della resina (colofonia e trementina).
Oggi, fatta eccezione per la fascia costiera dedicata alla protezione delle dune, la pineta marittima è destinata alla produzione di legno e alimenta un ampio, diversificato e in continua evoluzione il settore della lavorazione (legno, cellulosa, pasta di carta, ecc.). grande attrazione turistica ed è sede di una ricca fauna e flora. Numerosi sentieri escursionistici e piste ciclabili permettono di scoprire questo immenso polmone verde.
Una foresta fragile:
La foresta delle Landes de Gascogne è, come ogni ecosistema, fragile: incendi, attacchi di insetti xilofagi, malattie, siccità, tempeste oceaniche la minano regolarmente. La foresta si adatta a resistere a tutti questi pericoli attraverso una gestione e un funzionamento ponderati e sviluppo.
Un esempio:
Si parla sempre più spesso di riforestazione (in tutto il bacino del Mediterraneo, muro verde in Africa, ecc.) funziona, la prova. Ce lo ha mostrato Napoleone III. Spesso manca solo la volontà di uomini determinati a realizzare questo tipo di progetti, i cui effetti e benefici non sono né immediati né certi.