Claudine GAMOT ti invita Sud-Est della Zona 53 Distretto 103 Sud-Ovest, 180 km a est di Bordeaux
Se potessimo raccontarci la Dordogna e ancor più il Périgord Noir, cammineremmo sui sentieri del Paleolitico e sui tesori medievali disponibili inesauribilmente nella “Terra dell’Uomo”.
Natura sontuosa di quella della Dordogna; Vegetazione rigogliosa e diversificata, castagneti, noceti, boschi di querce i cui chiaroscuri magnificano la crescita dei funghi (porcini, finferli), ma anche piantagioni di querce da tartufo, che crescono certamente lentamente ma che infine regalano l’incomparabile Tuber Melanosporum: il Tartufo Nero.
Questi prodotti, frutti di una natura autentica, valorizzano felicemente gli altri gioielli dell’arte culinaria del Périgord: tourain sbollentato, foie gras d’oca e d’anatra, confit, enchauds, frittate al tartufo, patate Sarladaise, torte di noci, ecc.
L’Homo Sapiens non si sbagliava, godendo di sicuri rifugi naturali nel cuore di innumerevoli cavità e grotte, in un paesaggio ricco di fauna e in un territorio adatto alla vita.
Una prima tappa nella valle della Vézère, leggermente a monte della Dordogna, a Montignac, sede delle Grotte di Lascaux, di fama internazionale. È un’immersione nel cuore del capolavoro dell’arte rupestre in cui visse l’Homo Sapiens circa 20.000 anni fa. Non parliamo di Lascaux, la visitiamo, la viviamo!
Lungo le acque della Vézère e sotto lo sguardo dell’Uomo di Cro-Magnon, che domina il villaggio, Les Eyzies ospita numerosi siti, grotte, musei e costituisce uno dei principali santuari dell’arte rupestre.
Prendiamo la strada delle bastide, tra gli altri Monpazier, Belvès, Domme; Questi villaggi furono creati a metà del XIII secolo, alcuni di essi presentano colossali mura di cinta chiamate fortificazioni decorate con porte torri ancestrali (che proteggono l’ingresso al villaggio).
Lasciando la bastide di Domme, le sue grotte di concrezione, le sue strade pittoresche e la vista eccezionale sui castelli feudali eretti su ettari rocciosi (Beynac, Castelnaud), raggiungiamo La Roque-Gageac, uno dei villaggi più belli di Francia, poi Catelnaud- Fayrac, quartier generale di Milandes, che fu il dominio della carismatica Joséphine Baker, panteonizzata nel 2021, che accolse 12 bambini da tutto il mondo, in 20 anni, creando la tribù Arc En Ciel. Il castello, carico di questa storia venata di umanesimo e umanità, è aperto ai visitatori per un momento di pace, contemplazione ed emozione.
L’itinerario dei 5 castelli ci porta naturalmente a Sarlat, capitale del Périgord Noir, che ci apre le sue porte.
Terra d’elezione per le riprese, poiché le vestigia del passato permettono di domare i tesori medievali che fioriscono all’ansa dei vicoli. Ogni anno, infatti, i cineasti si recano nella città di Sarladan che diventa la sede del Festival del Cinema (32a edizione a novembre 2023).
Ogni estate, da più di 70 anni, il cuore della Sarlat medievale funge da cornice naturale al popolare Festival dei giochi e del teatro (all’aperto), che propone 18 spettacoli, incontri e dibattiti.
Dalla metà del XX secolo, gli intellettuali si interessarono a questo patrimonio eccezionale, come Henri Miller “un giorno la Francia potrà cessare di esistere ma il Périgord sopravvivrà proprio come i sogni di cui si nutre l’anima umana”.
Ci sono mille e un modo per comprendere questa città d’arte e di storia. Affascinato dal sito, André Malraux, allora ministro della Cultura, fece di Sarlat una delle prime città incluse nel programma di riabilitazione del patrimonio francese nel 1964.
Sarlat, magnifica di giorno, altrettanto bella di notte grazie all’impianto di illuminazione a gas e alle lanterne che distillano aloni luminosi che esaltano l’architettura degli edifici, alcuni dei quali risalgono al XIII secolo.
Il Périgord Noir e Sarlat vi aspettano per una vacanza culturale, bucolica e gastronomica in una terra amica.